Psicoterapia e Scienze Umane


 

Rolf Sandell,

Change After Psychotherapy (CHAP):
un metodo di valutazione del cambiamento
alla fine della psicoterapia.

Psicoterapia e Scienze Umane, 2015, XLIX, 4: 595-628.

DOI: 10.3280/PU2015-004004
 

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La versione completa del manuale (con una nota redazionale, le tabelle di attendibilità e norme, e la bibliografia) è pubblicata a pp. 595-628 del n. 4/2015 di Psicoterapia e Scienze Umane. L'edizione inglese è uscita in contemporanea con quella italiana nel n. 2/2015 della rivista on-line Research in Psychotherapy: Psychopathology, Process and Outcome (RIPPPO), organo della sezione italiana della Society for Psychotherapy Research (SPR). La CHAP è stata presentata per la prima volta in quattro articoli del n. 1/1987 della rivista Psychotherapy and Psychosomatics, e questo manuale della CHAP è stato scritto nel 1997 sotto forma di dattiloscritto cui l'Autore, dietro suggerimento di Paolo Migone, ha apportato alcune modifiche.

 

 

Qui sotto vengono pubblicati il Riassunto, l'Abstract, la Nota redazionale e la Bibliografia dell'articolo sulla CHAP

pubblicato a pp. 595-628 del n. 4/2015 di Psicoterapia e Scienze Umane:

Riassunto. Change After Psychotherapy (CHAP): un metodo di valutazione del cambiamento alla fine della psicoterapia. Viene presentato il manuale della Change After Psychotherapy (CHAP), formulata da Rolf Sandell nel 1987, che è un metodo di valutazione del cambiamento alla fine della psicoterapia, cioè senza la misurazione delle differenze tra lo stato pre- e post-trattamento. Vengono illustrate le sue 5 scale (Sintomi, Capacità adattiva, Self-insight, Conflitti di base e Fattori extra-terapeutici) e riportate le ricerche con i dati di attendibilità. Uno degli aspetti interessanti di questa scala è che permette di identificare le variabili del cambiamento delle quali non è possibile misurare una differenza dallo stato pre-terapia in quanto non erano presenti essendo comparse solo grazie alla terapia stessa. Il manuale qui pubblicato, inedito anche in inglese, è un aggiornamento di un dattiloscritto del 1997. [Parole chiave: ricerca in psicoterapia, risultato della psicoterapia, valutazione post-terapia, ricerca quantitativa, ricerca qualitativa]

Abstract. Change After Psychotherapy (CHAP): A method for measuring change after the termination of psychotherapy. Change After Psychotherapy (CHAP), formulated by Rolf Sandell in 1987, is a method to measure change after the termination of a psychotherapy, without comparing pre- and post-treatment variables. The CHAP five scales are described (Symptoms, Adaptive Capacity, Self-insight, Basic Conflicts, and Extra-Therapeutic Factors), with data on reliability and norms. One of the interesting aspects of CHAP is that it allows to identify variables not present at the beginning of treatment, i.e., that could not be included in pre-post measures since they might appear due to therapy itself. This manual, which was never published before, is an update of a 1997 manuscript. [Key words: psychotherapy research, psychotherapy outcome, post-treatment evaluation, quantitative research, qualitative research] 

 

Nota redazionale. La rivista Psicoterapia e Scienze Umane si è occupata della ricerca in psicoterapia fin dalla metà degli anni 1980, con la pubblicazione di documenti importanti che servivano a preparare il dibattito sulla questione della verifica sperimentale degli interventi psicologici e dell’approccio cosiddetto evidence-based. Tra i contributi pubblicati, ricordiamo la review di Parloff (1985) sui risultati della psicoterapia, i controversi elenchi degli EST (i “trattamenti supportati empiricamente”) prodotti dall’American Psychological Association (Chambless & Ollendick, 2001), l’approfondita critica di Westen, Morrison Novotny & Thompson-Brenner (2004) alla metodologia degli EST, la meta-analisi di Shedler (2010) sull’efficacia della terapia psicodinamica, il documento dell’American Psychological Association (2013) sulla dimostrata efficacia delle psicoterapie, la ricerca di Westen et al. (2012) su una nuova tassonomia dei disturbi di personalità ottenuta tramite la Shedler-Westen Assessment Procedure (SWAP), e così via. Abbiamo pubblicato anche alcune riflessioni teoriche sulla questione della ricerca scientifica (Bersani, 2008; Migone, 2008; Fornaro, 2009, 2013; etc.). Naturalmente questi sono solo alcuni dei lavori pubblicati, che non rendono giustizia ai tanti altri qui non menzionati. Il manuale della CHAP che ora pubblichiamo rientra in questa serie di contributi, ma va sottolineato che questa scala è solo uno dei tantissimi strumenti a disposizione del ricercatore: il fatto che la pubblichiamo non significa assolutamente che la CHAP vada vista come lo strumento migliore, ma semplicemente come un metodo da affiancare ad altri e con i difetti e i pregi di tanti strumenti di ricerca. Abbiamo pensato di pubblicarlo perché è inedito, e inoltre perché presenta alcuni aspetti peculiari che lo rendono diverso dai metodi di ricerca tradizionali: dato che non consiste in una misurazione pre-post ma solo in una valutazione alla fine della terapia, permette un enorme risparmio di tempo e di risorse, e mette il clinico nelle condizioni di cimentarsi - in contesti anche diversi - in una ricerca sperimentale cominciando a riflettere sul complesso rapporto tra clinica e ricerca. [Paolo Migone]

 

Bibliografia

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